Virus
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Autore: Giuseppe Nicolosi
È un programma informatico che ha la capacità di riprodursi attaccando file eseguibili (contenenti istruzioni) o strutture fisiche del computer. Accanto alla capacità di riproduzione il v. può anche essere in grado di effettuare operazioni di danneggiamento e manipolazione dei programmi. I v. per i PC sono scritti solitamente nel linguaggio assembly usato nelle macchine dei primi anni Ottanta. In tal modo essi riescono a mantenere dimensioni estremamente ridotte e allo stesso tempo a disporre di una grande capacità di manipolazione del sistema operativo.
La classificazione dei v. avviene di solito in base alle modalità di trasmissione. Essi vengono pertanto distinti in v. del settore di avvio, v. che infettano i programmi e v. ‘cavallo di troia’. È fenomeno invece relativamente recente quello della diffusione dei cosiddetti macrovirus.
Gli effetti dei v. variano molto e si può andare da v. ‘burloni’ innocui o dagli effetti scherzosi fino a v. in grado di danneggiare seriamente e in modo irreversibile le informazioni memorizzate, i programmi, il sistema operativo e, in taluni casi, la stessa dotazione hardware della macchina.
Esistono una serie di precauzioni che anche l’utente inesperto può prendere per ridurre al minimo il rischio di contrarre v. informatici. La prima, certamente la più importante, è quella di dotarsi di un programma antivirus aggiornato, facilmente reperibile anche in versione shareware (Software) sulla rete Internet, e di utilizzarlo con frequenza periodica o, ancora meglio, sistematicamente a ogni nuovo avvio del computer. La seconda è quella di privilegiare l’uso di software originale e di sottoporre floppy disk e CD-Rom a un controllo preventivo (sempre tramite programmi antivirus) prima di utilizzarli sulla propria macchina. Nel caso dei floppy disk è buona norma ‘proteggerli in scrittura’ qualora si decida di darli in prestito (per la realizzazione di copie o altro) lasciando aperta l’apposita finestrella in basso. Nelle trasmissioni di rete si consiglia di evitare lo scaricamento di file (Download) da siti o da FTP server scarsamente affidabili.
Forse è eccessivo il clima di diffusa isteria circa la possibilità di ricevere v. nascosti all’interno di messaggi di posta elettronica; si deve invece porre molta attenzione ai file allegati alle e-mail ricevute (attachment) di cui si consiglia una preventiva diagnosi tramite un software antivirus aggiornato prima dell’apertura, soprattutto quando non si conosce l’affidabilità del mittente. Nell’eventualità in cui sia stata accertata la presenza di un v. sul proprio computer e non ci si senta tecnicamente competenti per gestire l’attacco è bene contattare qualcuno che abbia delle conoscenze specifiche nel settore della sicurezza informatica. Non solo per garantire il proprio lavoro, ma anche per non trovarsi traformati in ‘untori’ elettronici di altri malcapitati.
La classificazione dei v. avviene di solito in base alle modalità di trasmissione. Essi vengono pertanto distinti in v. del settore di avvio, v. che infettano i programmi e v. ‘cavallo di troia’. È fenomeno invece relativamente recente quello della diffusione dei cosiddetti macrovirus.
Gli effetti dei v. variano molto e si può andare da v. ‘burloni’ innocui o dagli effetti scherzosi fino a v. in grado di danneggiare seriamente e in modo irreversibile le informazioni memorizzate, i programmi, il sistema operativo e, in taluni casi, la stessa dotazione hardware della macchina.
Esistono una serie di precauzioni che anche l’utente inesperto può prendere per ridurre al minimo il rischio di contrarre v. informatici. La prima, certamente la più importante, è quella di dotarsi di un programma antivirus aggiornato, facilmente reperibile anche in versione shareware (Software) sulla rete Internet, e di utilizzarlo con frequenza periodica o, ancora meglio, sistematicamente a ogni nuovo avvio del computer. La seconda è quella di privilegiare l’uso di software originale e di sottoporre floppy disk e CD-Rom a un controllo preventivo (sempre tramite programmi antivirus) prima di utilizzarli sulla propria macchina. Nel caso dei floppy disk è buona norma ‘proteggerli in scrittura’ qualora si decida di darli in prestito (per la realizzazione di copie o altro) lasciando aperta l’apposita finestrella in basso. Nelle trasmissioni di rete si consiglia di evitare lo scaricamento di file (Download) da siti o da FTP server scarsamente affidabili.
Forse è eccessivo il clima di diffusa isteria circa la possibilità di ricevere v. nascosti all’interno di messaggi di posta elettronica; si deve invece porre molta attenzione ai file allegati alle e-mail ricevute (attachment) di cui si consiglia una preventiva diagnosi tramite un software antivirus aggiornato prima dell’apertura, soprattutto quando non si conosce l’affidabilità del mittente. Nell’eventualità in cui sia stata accertata la presenza di un v. sul proprio computer e non ci si senta tecnicamente competenti per gestire l’attacco è bene contattare qualcuno che abbia delle conoscenze specifiche nel settore della sicurezza informatica. Non solo per garantire il proprio lavoro, ma anche per non trovarsi traformati in ‘untori’ elettronici di altri malcapitati.
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Bibliografia
- BAGNALL B. BROOMES C. RUSSEL R., E-mail virus protection handbook, Syngress Publishing, Rockland (MA) 2000.
- FILIOL Eric, Les virus informatiques: théorie, pratique et applications, Springer- Verlag, France 2004.
- LUDWIG Mark, Computer viruses, artificial life and evolution, American Eagle Publications, Tucson (AZ) 1993.
- LUDWIG Mark, The little black book of computer viruses, American Eagle Publications, Tucson (AZ) 1996.
- ROMEO Claudio P. - VALLI Alessandro, Guida ai virus dei computer, Jackson, Milano 1996.
- SZOR Peter, The Art of Computer Virus Research and Defense, Addison-Wesley, Boston (MA) 2005.
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Come citare questa voce
Nicolosi Giuseppe , Virus, in Franco LEVER - Pier Cesare RIVOLTELLA - Adriano ZANACCHI (edd.), La comunicazione. Dizionario di scienze e tecniche, www.lacomunicazione.it (21/11/2024).
Il testo è disponibile secondo la licenza CC-BY-NC-SA
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